Da Pietrasanta a Capo Nord in vespa
insieme ad altri quaranta appassionati
  dal 05 al 31 Agosto 2023
Pietrasanta
Da Pietrasanta a Capo Nord in vespa<br> insieme ad altri quaranta appassionati

Da Firenze all’estremo nord della Norvegia in Vespa. Non è fantascienza né un sogno ma la storia di Gianmarco Guerrini, pietrasantino, 32 anni non ancora compiuti, che in sella alla sua Vespa ET3 del 1982 ha attraversato con altre 40 persone otto Paesi per un lungo viaggio di 12 giorni e 4.200 chilometri, fino a raggiungere Capo Nord. «Per gli appassionati europei di motociclismo Capo Nord è un po’ come la Route 66 per gli americani - racconta Gianmarco - Tramite l’organizzazione RaidTribe ho pensato di partecipare a questa esperienza che è stata indimenticabile, piena di ostacoli ma anche di insegnamenti di cui faccio un grande tesoro». Lungo il percorso, Gianmarco ha fatto tappa a Monaco, Berlino, Stoccolma, Turku, Rovaniemi (la città “ufficiale” di Babbo Natale), prima di approdare nel punto più settentrionale del Vecchio Continente. Non sono, di certo, mancati gli imprevisti così come i momenti di sorpresa tipici di quando si va alla scoperta di zone sconosciute in compagnie di persone mai vista prima di allora. «Ad Honningsvåg – racconta Gianmarco - mancavano 30 chilometri all'arrivo, ma ci siamo bloccati a causa del vento e delle condizioni climatiche impervie. Per fortuna il giorno successivo il tempo è migliorato e abbiamo potuto riprendere subito la strada. Abbiamo affrontato percorsi molto impegnativi tra le campagne, immersi in paesi sconosciuti e sterrati». È stato un viaggio non facile ma davvero pieno di sorprese. «I miei compagni di viaggio erano per la maggior parte italiani ma c’erano anche tre sloveni, un austriaco, un sudafricano, un francese di Lione con cui ho fatto subito amicizia - racconta Gianmarco - Non mi ero mai buttato così all’avventura e devo dire che è stato estremamente affascinante e interessante. Abbiamo pensato all’organizzazione giorno per giorno, passo dopo passo, in base a dove ci trovavamo, alle condizioni meteo, alle condizioni fisiche. In media abbiamo percorso 350 chilometri al giorno, quando ci riuscivamo». Viaggiare, senza dubbio, apre la mente a nuove prospettive, nuove occasioni, nuovi problemi da risolvere e nuove persone, di altre culture, con cui confrontarsi e condividere il proprio tempo. «Oltre al ragazzo francese con cui ho legato di più c’erano anche un padre con il figlio autistico, originari di Salerno, che avevano intrapreso il viaggio per promuovere un’associazione di volontari». Della lunga traversata, Gianmarco ricorda con un affetto particolare «la notte trascorsa a Rodewish, in Germania, in un albergo a conduzione familiare dove eravamo gli unici ospiti: il proprietario ci ha accolto in casa e, insieme ad altri due compagni di viaggio, abbiamo preparato per tutti la pasta alla carbonara». Poi, sulle strade scandinave: «i luoghi dove il sole non tramonta mai, il vento pungente, l'attenzione alle renne che potevano attraversare la strada all'improvviso - racconta - Sono ambienti ed emozioni nuove che difficilmente provi. È anche un modo per andare alla scoperta di se stessi e del mondo che ci circonda, che è assolutamente sorprendente». Tra le lezioni che Gianmarco si porta a casa c’è quella di voler superare gli ostacoli, andare oltre i propri limiti, ma anche avere la capacità di fermarsi. «La vita che conduce la maggior parte di noi ci impone degli orari, dei ritmi che spesso non danno spazio al pensiero e alla riflessione - conclude il giovane motociclista - Durante questo lungo tragitto ho, invece, avuto modo di riflettere sulla mia vita, sul mio passato e sul mio futuro. È un viaggio che intraprenderò nuovamente senza dubbio, forse prossimamente alla volta della Tunisia».
Chiara Buratti